TERAMO – La Tares? Non sarà una stangata. Arriva finalmente una buona notizia per i teramani, ancora provati dall’ultimo salasso dell’Imu. La nuova tassa sui rifiuti, che, a partire da gennaio, sostituirà in tutto e per tutto la Tia, non comporterà, per il Comune di Teramo aumenti stratosferici, come avverrà invece per gli altri che sono rimasti ancora in regime di Tarsu. «Si tratterà – afferma il sindaco Maurizio Brucchi – di un aumento impercettibile per le tasche dei cittadini, circa lo 0,2-03% per quanto attiene la parte relativa nello specifico ai rifiuti. Proprio oggi è stata inoltre pubblicata una classifica nazionale in cui il Comune di Teramo figura tra gli unici tre in Italia, insieme a Lucca e Treviso, che hanno abbassato la tariffa di igiene urbana, noi, in particolare, del 4,8%». La Tares, che dovrà coprire al 100% il costo del servizio per le utenze domestiche sostenute dai Comuni, dovrà infatti finanziare anche il costo di altri servizi, una serie di voci che va dall’illuminazione pubblica alla manutenzione delle strade, dalla polizia locale alla cura del verde pubblico: per queste voci le Giunte comunali potranno decidere di applicare una sorta di sovratassa in più che andrà dai 30 ai 40 centesimi al metro quadro.
VEDELAGO: BRUCCHI INCONTRA I SINDACI DEL MOTE – Prosegue, intanto, il progetto per la realizzazione di un impianto di trattamento rifiuti sul modello “Vedelago”: Brucchi incontrerà oggi i sindaci dei 21 Comuni del Mote (Montagne Teramane e Ambiente spa) per illustrare il progetto. «Se la maggior parte dei primi cittadini condividerà l’idea potremo passare a parlare del quadro finanziario dell’opera, e della forma da dare al progetto, che potrebbe essere anche quella dell’associazione tra i Comuni». L’idea di Brucchi è anche quella di arrivare ad un gestore unico die rifiuti in provincia (attualmente ce ne sono 4, ndr) per unificare e snellire il servizio. «La Team – conclude il sindaco – ha tutte le carte in regola per poter ricoprire questo ruolo, e il Comune di Teramo potrebbe essere capofila».
Finanziamenti arrivano intanto dalla Regione per smaltire l’amianto
Su proposta dell’assessore all’Ambiente, Mauro Di Dalmazio, la Giunta regionale ha riaperto i termini del bando pubblico che prevede finanziamenti e risorse per la rimozione e lo smaltimento di piccole quantità di amianto. Lo ha reso pubblico lo stesso Di Dalmazio, che ha aggiunto come "nel perseguimento degli obiettivi di salvaguardia ambientale e di tutela della salute dei cittadini e dei lavoratori dai rischi derivanti dall’amianto, abbiamo ritenuto fondamentale riaprire i termini temporali del bando pubblico, al fine di utilizzare le risorse regionali ancora disponibili, pari a 228 mila euro per finanziare la dismissione e smaltimento di piccole quantitativi di materiali contenenti amianto da parte di singoli utenti, considerate anche le numerose e quotidiane richieste che provengono dal territorio regionale". Nel bando che è stato riaperto sono stati finora assegnati contributi ai Comuni e ai soggetti privati che ne hanno fatto richiesta pari poco più di 21 mila euro a fronte di ua posta iniziale di 250 mila euro. Da qui la decisione di riaprire i termini del bando, con la previsione che la graduatoria degli aventi diritto ai contributi regionali possa valere sino ad esaurimento delle risorse disponibili e, comunque, in caso di non completamento delle assegnazioni delle risorse agli aventi diritto, la stessa sarà valida in caso di assegnazione di ulteriori risorse.